lunedì 21 ottobre 2013

Una lettura: consulenza filosofica, donne e lavoro


Ve lo dico Nutro & Crudo...

CONSULENZA FILOSOFICA, DONNE E LAVORO

La pratica filosofica pro-muove, mediante il dialogo, l’apertura alla comprensione di un’impasse specificamente esistenziale.
Da Socrate a Gerd Achenbach, fondatore della Philosophische Praxis, ciò che emerge da una coerente indicazione filosofica, dall’osservazione critica di sé e del mondo, non è la risposta, bensì la ricerca delle possibilità che il pensiero può suggerire rispetto alle domande della vita quotidiana e cosciente.
Il dialogo, liberatosi dai vincoli del metodo, conferisce mutevolezza al vissuto del consultante, che investe sulla realtà in modo volontario e prospettico.
La cre-azione di sé, suggerita dalla rinnovata visione del mondo e mediata dall’immaginazione, im-pone all’individuo l’attenzione al “fare”, una riflessione sull’ ancora da poter realizzare.
Il discorso sulla differenza di genere, relativo alla sfera lavorativa in rapporto a quella familiare, si presta in modo esemplare alle dinamiche relazionali della consulenza filosofica.
L’amore per la famiglia e un lavoro inconciliabile con essa, il disagio di escludere l’una o l’altro, una situazione lavorativa e familiare non corrispondenti alle aspettative, nella vita di una donna, sono difficoltà originate dalla mancata Cura di Sé. Difatti, l’univoca rappresentazione della figura femminile nella società, in un senso e nell’altro, demarca il confine tra pubblico e privato, tra razionale e emozionale, tra ambiti che dovrebbero essere complementari, piuttosto che il risultato di un’assimilazione delle proprie esigenze all’universo maschile.
L’approccio alle capacità può ritenersi dunque valido, sia per il riconoscimento delle attitudini professionali e/o creative, sia per la consapevolezza che queste conferiscono alla realizzazione di una vita fiorente.
Se il lavoro è la capacità per antonomasia di realizzazione di sé, nonostante le evidenti difficoltà strutturali che caratterizzano l’occupazione, è necessario che le donne perseguano il tempo politico della differenza e conseguano lo spazio giuridico dell’autodeterminazione.

Stefania Vacca, counseler e filosofa napoletana


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