martedì 3 dicembre 2013

Digiuno: aprire la strada alla guarigione

Ve lo dico Nutro & Crudo...

"Digiunare nel modo corretto è uno dei metodi più efficaci per conseguire la vitalità.
Nel digiuno non c'è nulla di misterioso od occulto. Da secoli viene applicato come metodo di guarigione, anche spirituale.
Quando lo spirito non è più ottenebrato dalle tossine, riusciamo a pensare più chiaramente e a entrare più facilmente in contatto con la nostra coscienza più elevata.

Gli effetti curativi del digiuno ci spalancano la porta verso la salute e la vitalità.

Ci sono molti modi di digiunare. Il vero digiuno consiste nello smettere di mangiare e bere (a esclusione dell'acqua),per un periodo più o meno lungo.
Durante il sonno abbiamo un breve periodo di digiuno. Non a caso la colazione del mattino in inglese si chiama breakfast, da break, rompere, e fast, digiuno. Durante il ramadan (quaranta giorni all'anno), i musulmani digiunano dall'alba al tramonto.

Il digiuno permette al corpo di completare il processo di eliminazione arrivando a espellere tutte le tossine accumulate. Negli ospedali sono contrari al digiuno: i medici sono convinti che non si possa guarire se non si fanno tre pasti al giorno e non si assumono zuccheri per via endovenosa. La cosa peggiore che mi sia capitata è stata quando, dopo un intervento di appendicectomia, un'infermiera è rimasta in piedi accanto al mio letto per assicurarsi che mangiassi una schifosa gelatina verde per rimettermi in forze. Dobbiamo ricordare ai medici che Ippocrate usava il digiuno per curare le malattie.

C'è una grande differenza tra digiunare e morire di fame.
La prima è una scelta consapevole, mentre la seconda è una cosa che subiamo. È proprio la differenza nell'approccio mentale che rende nociva la fame, mentre un digiuno, anche prolungato,
può farci star bene.

In caso d'influenza e di altre malattie, si perde spontaneamente l'appetito e questo costringe a digiunare, affinché il corpo riesca a eliminare le tossine. Le madri ansiose che costringono i figli a mangiare qualcosa per riprendersi, in realtà ottengono un effetto diametralmente opposto.

Cosa ci possiamo aspettare durante il digiuno?

I primi due o tre giorni sono i più difficili. Questo è dovuto, tra l'altro, alla dipendenza psicologica dal cibo, che fa soffrire, causando addirittura i sintomi dell 'astinenza. Quando il corpo inizia a disintossicarsi, vengono la lingua bianca, l'alito cattivo e un cattivo sapore in bocca. Talvolta compaiono nausea, giramenti di testa quando ci si alza, stanchezza e malessere, mal di testa e crampi allo stomaco. Questa fase passa dopo circa tre giorni, appena il corpo si abitua alla nuova situazione. Alcuni sintomi possono ripresentarsi anche più avanti, quando si raggiungono livelli di purificazione più profondi.

Ma poi si inizia a stare molto meglio.

Talvolta si entra in una specie di crisi caratterizzata da brividi di freddo, febbre, sintomi influenzali tra cui dolori muscolari, ritenzione idrica, diarrea, mal di testa, insonnia. Sono tutti
segnali di purificazione e passano in fretta. Durante il digiuno è molto importante fare le cose con calma, dormire molto, stare al sole, camminare all'aperto ed evitare tutto ciò che comporta stress (per esempio non bisogna lavorare o rispondere alle e-mail!). Si consiglia di fare meditazione, di ascoltare musica soft, di usare l’aromaterapia, ecc.

Spesso si ha la sensazione di avere freddo, per cui si consiglia
di bere acqua o tisane calde oppure un brodino vegetale.

Dopo il terzo giorno succede un miracolo: non si ha più fame e il pensiero del cibo scatena la nausea. Verso la fine del periodo di digiuno, molte funzioni si normalizzano, per esempio il battito cardiaco, la pressione e la temperatura corporea, e si ritorna a sentire lo stimolo della fame. Non si può determinare la lunghezza del digiuno a priori perché è il corpo a farlo.

Quante volte si deve digiunare?

Un solo periodo di digiuno non è sufficiente per disintossicare completamente il corpo. La cosa migliore è digiunare durante i cambi di stagione (quattro volte all'anno, più o meno ogni tre mesi). Dopo il digiuno bisogna alimentarsi in modo sano e senza tossine.
Il digiuno va interrotto appena ci si accorge di perdere vitalità. Digiunare troppo spesso non fa bene. Il dottor John Tilden, uno dei maggiori esperti sul digiuno del secolo scorso, consiglia di digiunare per un periodo di tre giorni e fino a un massimo di venti.

Si può digiunare anche in altri modi, per esempio:

• Digiuno a base di succhi di verdura e frutta

• Digiuno a base di anguria

• Digiuno a base di uva

Il digiuno a base di succhi di frutta e verdura rende meno deboli, sia durante che dopo.
Quando sento che mi sto per ammalare (cosa che succede molto raramente), mi prendo tre giorni di riposo, digiuno e meditazione, e riesco a non ammalarmi. L’arte sta nel conoscere bene il proprio corpo e reagire prontamente ai segnali che manda".



(Tratto da Roy Martina, “Nati per vivere sani. Ognuno è responsabile della propria salute”)

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